23.3.13

ANIMARE L'ASSEMBLEA LITURGICA



da una lettera a Dario Coppola di marzo 2013


Sono Massimo di Cotignola (RA),
proiezionista a Ravenna e curatore delle rassegne speciali (la prossima è "Il senso della Fede") presso la Sala della Comunità parrocchiale di Cervia.


Animo, con chitarra e voce, assieme ad altri giovani la Messa delle ore 10 presso la chiesa di San Francesco e desidero ringraziarla e farle i complimenti per i filmati sul suo canale YT, relativi ai canti liturgici.

Lei è molto bravo, canta bene (soprattutto nei pezzi nella tonalità originale, ... come quelli di Machetta e Giombini, abbastanza estesi) e noto con piacere che, come ogni animatore liturgico che si rispetti, "aspetta" l'assemblea, rendendo così, con il canto all'unisono, la lode più gradita a nostro Signore.

Questo repertorio rende giustizia finalmente a tutti coloro i quali pensano che l'organo sia uno strumento "lento", "antico" e incapace di scandire bene il tempo con i brani del Repertorio Nazionale. Ottime anche le versioni di alcuni gospel e canti della "tradizione sudamericana".

In ultimo, un elogio per la sua attività di insegnante e animatore dell'Associazione Culturale.

Nel caso fossi nei prossimi mesi per un w-e, assieme ad alcuni del coro, in zona Torino, in quale chiesa e a che ora la si può ascoltare?
Ritengo doveroso ringraziare chi mantiene viva la bella musica nelle chiese del nostro Paese (avere nelle parrocchie persone come Lei, che animano e coinvolgono l'assemblea, è un dono prezioso) e sa stimolare i giovani in città alla educazione alla bellezza (anche in campo cinematografico, siccome sono laureato in d.a.m.s. Cinema) e alla conoscenza dei fenomeni in campo sociale, come propone la sua associazione.
Ho già ascoltato le sue composizioni...
Il "Gloria! Cantiamo gloria" è molto bello e trascinante, "Gli altri" mi ha letteralmente commosso... il testo è significativo e mi piace pensare sia meravigliosamente in linea con la figura e il pensiero del nuovo Papa Francesco!
Sarò ben lieto di essere presente, qualora fossi dalle sue parti, per ascoltarla e conoscerla di persona!

A presto!

http://www.romagnadeste.it/it/7-cotignola/i674-chiesa-di-san-francesco.htm

http://www.cinemasarti.com/


Gent. mo Massimo,
sono lusingato dalle Sue parole e dagli apprezzamenti a me rivolti, che ha voluto gentilmente fare.

Dario Coppola

27.12.11

Dario Coppola, animatore liturgico a Torino e dintorni dagli anni Ottanta





Dario Coppola, animatore liturgico a Torino e dintorni dagli anni Ottanta

Breve profilo biografico - Nato a Torino nel quartiere 1 denominato Crocetta e battezzato nella chiesa di San Secondo, ha trascorso l'infanzia nel quartiere di Borgo San Paolo trasferendosi poi nella zona Lingotto-Mercati Generali corrispondente ora al Borgo Filadelfia di Torino, dove è entrato fin da bambino nella vita della Parrocchia Madonna delle Rose. Qui ha partecipato, in particolare, alle attività musicali, dal 1976, entrando nel coro dei bambini come corista e solista. Dal 1980 al 1982 ha fatto parte del Complesso vocale polifonico Musica Laus diretto dal domenicano Padre Luigi Mulatero, del quale è divenuto discepolo e poi sostituto cantore e organista fino al 1984; in questa circostanza, nel 1980, ha fatto anche parte, come corista, del cast dell'opera teatrale di Pier Paolo Pasolini Calderon, in scena al Carignano di Torino per la regia di Giorgio Pressburger. Dal 1984 al 2007 ha svolto il servizio di organista-cantore titolare e direttore delle assemblee liturgiche a: Madonna delle Rose di Torino; a Firenze, dove ha vissuto un anno a San Marco studiando dai Padri Domenicani, in particolare alla scuola del Padre Tito Centi, del francescano Padre Lino Randellini e dell'attore Franco Scandurra; quindi ha vissuto, per quasi cinque anni, nella città di Chieri (TO) a San Domenico studiando Filosofia e Teologia; qui ha inoltre lavorato, dal 1987 al 1991, nel Duomo (Santa Maria della Scala), con la Commissione Liturgica e con i Gruppi Famiglia, accanto a Mons. Gianni Carrù. Nel 1988, si è occupato della pastorale giovanile e liturgica nella Parrocchia San Cristoforo di Vercelli, allora retta dai Padri Domenicani. Ha frequentato, proprio in quegli anni, la FIST di Torino, studiando Liturgia col domenicano Padre Valerio Ferrua, e l'Istituto di Musica e Liturgia della Diocesi di Torino, alla scuola di Padre Eugenio Costa jr. e Don Domenico Mosso, partecipando anche agli stages estivi in Trentino Alto Adige con il camilliano Padre Giovanni Maria Rossi e con Don Marco De Florian. Dal 1991 ha ripreso la sua attività di direzione musicale, per volontà dell'allora Priore della Comunità dei Frati Domenicani di Madonna delle Rose a Torino, Padre Mannes Calcaterra, continuando così la collaborazione col Parroco Padre Giovanni Allocco fino al 2006. Nel contempo, dal 1992-93, è stato obiettore di coscienza per la Caritas diocesana e ha svolto il servizio civile nel quartiere Falchera di Torino occupandosi, con la direzione di Don Sergio Baravalle e di Fr. Jean Marcel Tefnin, di progetti per la promozione umana dei minori a rischio, lavorando con le agenzie del territorio, in particolare con la Circoscrizione 5, i Servizi Sociali, la Biblioteca Civica Falchera e la Parrocchia Gesù Salvatore. Dal 1993 al 1996 ha collaborato col giornale di quartiere "Gente di Falchera". Nel 1995 ha pubblicato il libro "Per una nuova scelta" per l'editore Maremmi di Firenze. Nel 1996 ha scritto, sulla vita culturale cittadina, per la testata "Corriere di Torino e dintorni" dell'editore Giovanni Cordero, diretta da Ennio Pedrini, realizzando interviste e curando la rubrica Religione e Società. Dal 1997 al 2007 ha diretto la corale della Parrocchia Madonna delle Rose di Torino. Dal 2007 al 2009 ha collaborato per l'animazione liturgica, a Torino, nella chiesa del Monte dei Cappuccini e nella Cappella del CTO e, a Venezia, nella Basilica SS. Giovanni e Paolo, dove ha effettuato anche attività concertistiche. Svolge tuttora a Torino le mansioni di direttore dell'assemblea e organista-cantore nella chiesa di Santa Teresa d'Avila (dal 2011), nella parrocchia di San Giorgio Martire (dal 2008) e, periodicamente, nella parrocchia dei Frati Domenicani di Santa Maria di Castello a Genova (dal 2009). E' organista della parrocchia della Crocetta, Beata Vergine delle Grazie (dal 2010), retta dal vescovo ausiliare di Torino Mons. Guido Fiandino. Collabora dal 2011, occasionalmente, come organista e animatore liturgico a Torino anche con la chiesa dell'Ospedale Molinette, la parrocchia Gesù Adolescente e quella della Natività di Maria Vergine di Pozzo Strada. Ha composto vari testi e canti per le assemblee liturgiche, fra i quali ricordiamo Inno alla Madonna delle Rose (2002) e Inno a San Giorgio martire (2010) scritto in collaborazione con l'organista Stefano Marino. Nel 2012 partecipa al programma televisivo di Rai 5 "Road italy" con Claudio De Tommasi. Nel 2013, come figurante speciale, interpreta il ruolo di un sacerdote per la fiction di Rai 1 "Qualunque cosa succeda" diretta da Alberto Negrin, con Pierfrancesco Favino, sull'omicidio dell'avvocato Ambrosoli. Nello stesso anno collabora con International Observatory for Victims of Violence per l'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Torino e partecipa al progetto #Sosbullismo con For Music TV, struttura della storica televisione piemontese Quartarete TV diretta da Darwin Pastorin.
"Sono stato onorato di ricevere recentemente dal grande Domenico Machetta alcune pubblicazioni e CD, con tanto di dedica. Grazie a lui per i testi e le sue musiche inconfondibili che ci ha donato in tanti anni. Con molta stima e riconoscenza!"
Dario Coppola

3.1.08

OTTOBRE 2007: GLI ALTRI



Gli altri sono quelli che tu ami poco,
sono quelli che tu eviti e non cerchi,
gli altri non fanno mai parte dei nostri,
se anche li conosci tu non li saluti,
se loro si avvicinano tu ti discosti,
alla tua festa tu non li inviteresti.
Gli altri sono scomodi perché diversi,
tu non li accetti perché non li capisci.


Gli altri son difficili da ascoltare,
hanno idee contrarie ai tuoi pregiudizi,
ma quando tu non sai che cosa devi fare
tu pensi di cercarli se ti senti solo.
Tu anche sei un altro se non ti comprendono
coloro che non sentono di incontrarti,
e allora puoi capire cosa sono gli altri,
che vivono o che muoiono anche senza di te.


Gli altri sono quelli che ti sorprendono,
che ti stupiscono e ti fanno poi pensare,
ti fanno arrabbiare e preoccupare,
gli altri sono quelli che ti danno vita.
Gli altri ti permettono di incontrarci,
ti ascoltano e ti danno sempre da parlare,
e nella paura o nella disperazione,
quando tu piangi, ti aiutano a sperare.


Gli altri sono anche quelli non in vista,
ma che sono importanti perché tu esista,
gli altri sono i poveri, sono i malati,
gli altri sono il popolo che è in protesta.
Gli altri son sfruttati come gli operai,
sono stranieri senza una cittadinanza,
gli altri non compaiono sul calendario
ma forse anche loro sono i nostri santi.


Gli altri sono i preferiti del Signore,
perché i potenti non li vogliono ascoltare,
in loro c'è il mistero, c'è una presenza:
gli altri, insieme, sono Cristo, il Signore.
*****************************



Un salto in avanti di oltre un decennio, dall'ultima rielaborazione di questo archivio, è richiesto dagli eventi importanti vissuti dalla nostra comunità parrocchiale per portarci alla celebrazione dei suoi 50 anni. E questo racconto non è che il nostro dono.

Negli ultimi anni, molte sono state le trasformazioni storiche. Tra i fatti a noi più vicini ricordiamo:


  • il decesso di padre Viana, che qui ricordiamo, con commozione, per l'ultima volta

  • l'ingresso dei gruppi giovanili parrocchiali nelle attività parrocchiali dell'ACR;
  • lo sviluppo di nuovi gruppi di animazione giovanile, grazie all'infaticabile opera di padre Giovanni Allocco: molte sono state le iniziative, fra le quali anche le GMG (Giornate Mondiali della Gioventù), e quella di Colonia non è che l'ultima di tante partecipazioni comunitarie.


Al termine di questo viaggio, nel quale si è potuto scorgere un panorama, uno spaccato della vita della nostra comunità giovanile, un ringraziamento speciale va al parroco Padre Giovanni, che ci ha saputo guidare con intelligenza, capacità progettuale, decisione e autorevolezza, lasciando anche libertà di espressione e stimolando l'inventiva dei suoi collaboratori. Da un anno, P. Giovanni non è più parroco di Madonna delle Rose. E, forse, lo apprezziamo ora più di quando era qui... Capita sempre così... secondo il principio del nemo profeta in patria... Se n'è andato in sordina...

Il sole che tramonta ha meno adoratori di quello che sorge, forse... ma fermarsi nel breve tempo del tramonto a contemplarlo non è paragonabile ad altre esperienze... Tuttavia P. Giovanni ci ha lasciato una grossa eredità da gestire... E cercheremo di farlo, non limitandoci a mirare e rimirare ciò che si è vissuto, e che qui abbiamo narrato; ma costruendo ancora. Perciò vogliamo concludere questo racconto di vita con uno sguardo sul presente della comunità giovanile e... - come si può vedere in fondo al blog (nella documentazione del 2006-07) - con sorpresa, ci accorgiamo di rivedere quasi le stesse situazioni, le aspirazioni, gli ideali, le stesse esperienze cristiane, gli stessi incontri con gli altri, che stavolta sono proprio fatti dagli altri...

1991-92: IL DECENNALE, FESTEGGIATO DA DIECI DI NOI...

Non si può aprire questo capitolo senza almeno ringraziare padre Viana, responsabile dell'animazione giovanile per tutti questi anni, qui raccontati. Proprio in questo anno pastorale p. Viana lascia l'incarico per essere trasferito a La Spezia. Il parroco, commosso, lo saluta. Noi, a nostro modo, gli palesiamo l'affetto di quella caotica e grande comunità da lui cresciuta. Ciao, Emanuele o, più affettuosamente, Manu!

Nonostante l'impegno profuso e le aspettative degli organizzatori del nostro decennale, hanno partecipato all'iniziativa, consistita in una simbolica serata in pizzeria, proprio... dieci persone! E' stato difficile e poco gratificante rendere presente una realtà ormai passata, anche se le emozioni non sono mancate. Una nota è però importante: dei dieci partecipanti alla serata, soltanto due sono ancora attivi in parrocchia.

La canalizzazione nella comunità parrocchiale, che il Naum ha operato e sempre favorito, è riuscita bene, fin troppo... Ecco l'oblatività che si richiede all'educatore cosa significa... Sono ancora in tanti a frequentare infatti le attività giovanili e musicali della nostra parrocchia, provenendo proprio da gruppo Naum! Forse è il gruppo che ha lasciato tracce più visibili, fra gli altri. Nonostante siano arrivate molte comuinicazioni di impossibilità di partecipazione al decennale, maggiori sono stati i silenzi anche fra coloro che sono ormai inseriti nella comunità. Qualche causa va peraltro ricercata nel fatto che gli inviti sono stati imbucati solo con due settimane di anticipo sulla data del ritrovo... Altre persone - fra le quali vi sono alcuni dei magnifici dieci partecipanti al decennale - hanno effettuato scelte di vita o professionali che le hanno allontanate dai confini parrocchiali o cittadini. Concludiamo ricordando, fra tutti coloro che hanno costituito lo zoccolo duro del nostro gruppo, un cavallo di razza quale è Amos Corbini, ormai maestro, pianista e concertista, che - tra l'altro - ha allietato, insieme al violoncellista Massimiliano Barrera, la santa notte di Natale 1997 nella nostra parrocchia, accompagnando anche la corale Madonna delle Rose, diretta (ancora una volta) da Dario Coppola... Ironia della sorte! Ma questa è davvero un'altra storia.

2.1.08

1990-91: IL NUOVO CENTRO GIOVANILE A MADONNA DELLE ROSE IN TORINO: è dedicato a Pier Giorgio Frassati

Una presenza giovanile sempre in aumento, uno spazio più angusto, un edificio - l'ex cinema - che poteva essere sfruttato meglio: tutto questo assommato alla carenza di spazi "puliti", per i giovani del rione dei Mercati Generali, ha spinto la comunità parrocchiale a lanciare una sfida per gli anni '90: creare un centro giovanile che fosse in grado di accogliere tutte le istanze dei giovani di questo quartiere di Torino, nel quale opera la comunità domenicana, cui è affidata la cura pastorale della parrocchia Madonna delle Rose.



Forse il termine "creare" non è esatto, in quanto non ci era chiesto di realizzare qualcosa di completamente nuovo, bensì di operare nella linea già segnata dai nostri confratelli, che in sessant'anni (la presenza domenicana in questa parte di Torino risale agli anni '30) avevano sempre saputo coniugare l'amore allo studio e l'insegnamento della "sacra doctrina" con l'attenzione ai giovani, prima, attraverso quei canali che la Famiglia Domenicana metteva a loro disposizione (Associazione Rosariana, Laicato Domenicano) poi, costituita nel 1957 la parrocchia, attraverso l'oratorio, di cui l'espressione più riuscita era stata il gruppo sportivo "Veritas".




Negli anni '70, per rispondere alle esigenze di una popolazione parrocchiale, assestatasi sui 9.500 nuclei familiari, si è scelto di trasformare l'ex cinema in oratorio; ma l'impegno economico ha sempre trattenuto i responsabili della parrocchia dal mettere mano a una trasformazione radicale della struttura, che permettesse di offrire un centro giovanile più accogliente e rispondente alle esigenze dei giovani che ogni giorno, a centinaia, si aggregano in questo spazio.




E' stata la celebrazione del centenario di s. Giovanni Bosco, "padre dei giovani", a darci il coraggio di mettere mano a questo impegno pastorale: siamo nel settembre 1987.

I fedeli hanno captato il segnale e hanno collaborato; l'avanzamento dei lavori è stato misurato sul passo della comunità dei parrocchiani: questa strada ci è sembrata più educativa, anche se la meno giusta dal punto di vista economico. Hanno capito che valeva la pena investire soldi, energie, tempo, risorse sul futuro della comunità parrocchiale.




E ora all'ombra dell'imponente tempio dedicato alla regina del rosario sorge un edificio, severo, nelle linee tratteggiate dai nostri padri, ma accogliente, e diventerà il punto di incontro di tanti giovani e ragazze che, ci auguriamo, saranno saranno ispirati a scelte di vita, coerenti con la fede, dall'esempio del loro coetaneo, il beato Pier Giorgio Frassati, e con l'aiuto dei sacerdoti domenicani che vi operano.




Mons. Giovanni Saldarini, un vescovo che crede nella validità pastorale dell'oratorio, è venuto a inaugurare il centro giovanile e ha avuto per i padri domenicani e la comunità parrocchiale parole di riconoscente gratitudine e di incoraggiamento.




Il centro giovanile è stato inaugurato sabato 29 settembre '90 dall'arcivescovo di Torino, mons. G. Saldarini.




Questo articolo è tratto dal numero di gennaio-febbraio 1991 della rivista La Stella di san Domenico

1989-90: CI SIAMO INCONTRATI... ORA ANDIAMO VERSO GLI ALTRI (NEL CENTRO GIOVANILE!)

Il gruppo Naum vive ancora quest'anno sotto tale egida, con i suoi animatori-suonatori Roberto (organizzatore-organista) e Andrea (co-organizzatore e chitarrista), ai quali si era già aggiunto un acquisto per l'assistenza: Ivano Zappulla (con l'inseparabile Paolo). La cosiddetta messa di p. Viana torna alla domenica mattina (ore 9.30): la fenice risorge? Tutt'altro, poiché il nuovo tempio è la piccola cappella dell'oratorio, ancora sconosciuta alla comunità. Certamente "lo sminuire" era logico all'interno dei piani del parroco per portare i più piccoli all'Eucaristia comunitaria parrocchiale (del sabato, ore 18), al termine del loro primo cammino formativo nei gruppi giovanili di ispirazione acierrina. Viene il momento di salutare piccolo Pagliano, che - in attesa di prestare servizio militare - si svincola dall'attività domenicale. Anche Roberto, sempre più assorbito dagli impegni scolastici e dall'attività di animatore in altri gruppi nascenti (collaborando con p. Allocco e p. Viana), riesce sempre meno a presentare iniziative allettanti, con conseguente perdita di ragazzini. Essa è tale che le ultime celebrazioni della messa vengano accompagnate dal canto, grazie alla presenza del solo Roby (tastiera, voce e direttore di se stesso) e al provvidenziale intervento dei gruppi Scout. Roberto, introdotto nella varia realtà del Centro Giovanile nascente, incontra fra gli studenti di teologia di Chieri, che animano gli incontri formativi e spirituali per i ragazzi e gli animatori, Dario Coppola: epigono l'uno, fondatore l'altro, in una simbolica stretta di mano, rimembrando gli anni passati alla mitica eucaristia (non siamo a Teano!!) ventileranno l'idea di una rimpatriata.

Sarebbe poetico parlare, a questo punto, di canto del cigno per quel gruppo di pulcini e paperotti, che in otto anni hanno alternato entusiastiche ovazioni a qualche inno timidamente pigolato. Sarebbe però fuorviante, perché tra i ragazzini, che gradualmente hanno lasciato soli Ivano, Andrea e Roberto nel Naum, c'è anche chi forse ha capito (speriamo) cosa quei canti lasciavano a intendere: attraverso il canto, dall'aggregazione fraterna si va verso gli altri fratelli e, tramite questo incontro, tutti camminiamo verso Cristo che ci ha resi fratelli. Assimilata l'antifona "incontrarsi significa uscire da sé per andare verso gli altri" nella realtà, si possono riporre tale motto e l'etichetta "Naum".


Ultimamente, anche i mass-media segnalano, con frequenza, esigenze - spesso strumentalizzate a fine spettacolare - di un recupero di verità nella realtà. Senza estremizzare questi concetti - come, per nobili fini letterario-artistici, fecero mirabilmente sia il verismo, sia il realismo e il neorealismo - nel nostro piccolo, anche qui abbiamo voluto far luce su uno spaccato di verità: fedeli al celebre motto dell'Ordine dei frati Predicatori (Veritas), abbiamo riportato le nostre esperienze, nelle quali, certamente, i protagonisti sono i piccoli, i meno considerati, tuttavia parte costitutiva ma soprattutto attiva della storia che - in questo caso - è circoscritta alla comunità giovanile parrocchiale. Gli ultimi motivano i cambiamenti, le direttive che i primi intraprendono. Forse, ci piace sentirci - in tal senso - dei piccoli perché questi erano i preferiti di Gesù.

31.12.07

1988-89: VERSO LA PASTORALE GIOVANILE DEGLI ANNI NOVANTA

Roberto è ormai organizzatore effettivo del Naum, che è così un gruppo esclusivamente musicale, che anima la liturgia per i bambini. Ancora una ventina sono gli aggregati entusiasti. Proseguendo l'anno, usciranno definitivamente dalla gestione Giovanna e Anna Rita.

La pastorale giovanile parrocchiale inizia una trasformazione generale: ogni gruppo perderà l'etichetta; cesseranno di esistere (senza soppressione, ma per esaurimento) i gruppi Amos e Caino. I rimanenti membri di entrambe le realtà che prima stentavano a legare (qualcuno si ignorava, qualcuno neanche si conosceva, data anche l'ampiezza del territorio parrocchiale e la separazione delle rispettive sedi) ora confluiscono tutti nei locali nuovi e più ampi (radunati insieme) che l'intera comunità paga, grazie alla sensibilizzazione e all'attuazione dei progetti del parroco: l'oratorio è rimesso a nuovo. I giovani qui si ritroveranno per riunire tutti i gruppi, che si mescoleranno, salvaguardata una continuità formativa. E' una riformulazione generale che mette in discussione tutto il lavoro iniziato prima, comunque valido (e va sottolineato, per evitare di rinnegare - semplicisticamente - le origini).


E il coro liturgico (ex gruppo) Naum?


La trasformazione è tale da sconvolgere il mito della messa delle nove della domenica mattina, che aveva accompagnato il gruppo fin dalle sue origini. Roberto e Andrea riorganizzano gli orari spostando le prove alle 15.30 del sabato per poi animare la messa delle 16.30 dello stesso giorno. Se da una parte si offriva una liturgia ancor più pensata per i bambini e per le loro famiglie, d'altra parte lo spostamento di orario risultava meno gradito e meno familiare alle persone cui ci si voleva rivolgere. Inoltre la sola attività di canto inizia a non affascinare più la fascia dei più grandi (termine molto relativo) cosicché Roberto e Andrea si ritrovano con un coro di voci bianchissime (una delle quali, ricordiamo, non sapeva neanche leggere i testi dei canti).


La sempre più piccola realtà del Naum (normale dimensione in simile contesto) appoggia giustamente la nuova politica: fin dalla fondazione del gruppo Naum abbiamo sostenuto la necessità dell'unione oltre le barriere dei gruppi; abbiamo auspicato, come qui è riportato, iniziative di lavoro comune (qualche volta guardate come ingenue); nostra era anche la richiesta dell'animazione in comune delle messe più significative per la comunità parrocchiale. I vari mazzi di carte - ovvero i gruppi giovanili - ormai, con molte perdite e con fatica, si stanno mescolando in attesa di giocare insieme. I vantaggi saranno evidenti col tempo.

1987-88: DAL GRUPPO AL CORO: CORSI E RICORSI...

Lo spirito nel quale il Naum continua a costruire è quello della cooperazione parrocchiale: il settore giovanile si sta rifacendo il trucco, ampliando innanzitutto i suoi spazi vitali intesi come strutture materiali (per il momento!). Anche il Naum desidera contribuire, intanto raccogliendo un simbolico ma concreto fondo: si riorganizza nell'Avvento e così evolve la vendita dei bigliettini augurali natalizi. Gli auguri più graditi per il gruppo sono tuttavia quelli di una crescita, che quest'anno viene sostenuta soprattutto nel campo dellaformazione liturgica. Bene evidenziati da Giovanna sono i tempi forti del cammino intrapreso dal gruppo nella liturgia che la chiesa di Cristo celebra, abbeverandosi all'eucaristia domenicale, fonte di vita per i nostri amici ancora piccoli, assetati di bevanda spirituale. Inoltre nella messa da loro celebrata, e presieduta da padre Viana, viene sminuzzato anche il cibo spirituale che i nostri giovani amici (e anche noi) possono così facilmente ingerire, a dispetto dei piccoli denti da latte.



Le famiglie più sensibili al discorso, che colgono questo intento, aiutano gli animatori, ampliando ad esempio con un rinfresco i momenti di questa piccola fraternità domestica.



Solo una critica, mossa dai ragazzini, riecheggia ancora nei ricordi degli animatori: "Il prossimo anno, cercate di portarci in gita! Grazie". E' il post scriptum che riportiamo letteralmente da un biglietto augurale.

25.11.07

1986-87: SQUADRA NUOVA di ANIMATORI

Il vecchio Accotto - ora matricola universitaria - lascia gradualmente il suo servizio nel Naum. Da animatore passa all'assistenza, subentra nel bisogno, partecipa all'animazione delle liturgie principali, sostiene a viva voce il percorso del gruppo soprattutto finendo di passare le consegne all'altro Andrea. Dopo Natale Accotto si ritirerà momentaneamente, e - in primavera - definitivamente. Pagliano (già gruppo Amos) diventa effettivamente un nuovo animatore.
E il vecchissimo Roberto? Anche per lui gli impegni sono troppi. Riprende a lavorare col Naum, ma riduce la sua presenza all'assistenza. P. Viana, che silenziosamente ma intuitivamente vigila, previene gli eventi, chiamando a collaborare nel Naum'86 - guarda un po' - un Roberto-niovo-di-zecca. Sembra strano, ma è così: anche Bertulli, per anni anima musicale e colonna sonora del Naum, passa il testimone di organista (anche qui con le necessarie prove) all'omonimo Roberto Cicci (già gruppo Amos). Verso Natale, Bertulli esce definitivamente per calcare altre scene... Lo scambio di incarichi è liscio come l'olio: negli anni continua il passaggio dei vagoni di questo trenino umano.
La squadra presieduta da p. Viana è perciò allenata da Giovanna, che organizza e si improvvisa anche direttrice del coro, e con lei, formata da Anna Rita, Andrea P. e Roberto C., che animano una ventina di ragazzini, tra i quali molti nuovi arrivi e sperimentate conoscenze. Nei programmi: una gita-ritiro alla Città dei Ragazzi con p. Viana e gli animatori: l'occasione permette una pausa di riflessione prima del Natale, guidata da p. Emanuele, sui personaggi evangelici che hanno ostacolato la nascita del Signore... il tutto con lavoro diviso a gruppi e responsabilizzazione dei ragazzi; ne risultano una gioiosa comunitarietà, fra allegria e giochi (anche all'aperto), nuove conoscenze e canti (immancabili): queste esperienze fanno sì che si approfondisca la conoscenza reciproca fra animatori e ragazzi; inoltre: il lavoro! vengono prodotti biglietti di auguri natalizi con i ragazzi e il ricavato va ai più bisognosi; nella riunione, pur rimanendo un momento di riflessione, si pensa di eliminare la preghiera, destinandola ad altri ritrovi più specifici; le riunioni permettono maggiormente la discussione con i ragazzi, nella nuova sede su misura; l'animazione della messa domenicale prosegue. Tutto si riprenderà col nuovo anno.
ALBUM

In questa foto, il Caino Juniores '86-87 partecipa al matrimonio degli animatori Angela e Natale. I componenti del gruppo sono i ragazzi provenienti dai gruppi di Esperienza Cristiana '84-85 del martedì, del giovedì e del sabato (quest'ultimo allora gestito dal Naum): sono perciò presenti molti ragazzi che hanno percorso nel Naum diversi anni di animazione. Inoltre, nell'86 Dario è stato anche loro animatore nel gruppo Caino.
















In queste foto, Andrea Accotto va a Firenze a trovare Dario Coppola



24.11.07

il NAUM '86

SECONDA FASE
La ripartizione comunitaria del gruppo di animazione permette il proseguimento del cammino. L'organizzatrice Giovanna, con Andrea, lavora nella dinamica della sostanziosa eredità; Anna Rita anima riscuotendo simpatia; Roberto partecipa solo alla domenica, spostando le prove del coro liturgico al termine dell'Eucaristia delle ore 9 (mitica!). Dopo l'uscita di Dario, concentrato nel nuovo lavoro col Caino per trenta ragazzi (stimolo indiretto, un po' concorrenziale per i vecchi amici del Naum; l'ex-organizzatore fa solo capolino per sostituire gli strumentisti del Naum un paio di volte), il gruppo Naum perde metà dei partecipanti: da anni si è constatato che ogni animatore attira simpatie di gruppi particolari all'interno del grande gruppo; tra essi non tutti hanno accettato gli improvvisi cambiamenti radicali. Dopo l'animazione nel Caino, Dario termina questa esperienza per studiare teologia, allontanandosi da Torino: ecco spiegato il motivo del suo abbandono, che in realtà lo avvicina, in altro modo, ancor più a tutti quelli che qui lascia, anche il suo Naum.

Con la primavera si dirada lo scoramento iniziale e Giovanna con Andrea, insieme, discutono decidendo con animazione e animando con decisione... Proseguono riunioni (nel cortile dell'oratorio, con la bella stagione) e le gite.

Giovanna ama concludere le riunioni col momento simbolico del congedo: questo termine indicava soltanto, fin qui, la conclusione del ritrovo; per Giovanna diventa invece un piccolo invio, un viatico, fatto di saluti e comunicazioni, per rinnovare l'appuntamento... Le sorti del Naum sono molto legate a Giovanna che, dal canto suo, dimostra di affrontare con grinta il lavoro. Il Naum1, che contava una decina di ragazzi di I e II media, si esaurisce dopo averne favorito il passaggio nella comunità parrocchiale. Così la mole di lavoro viene diluita per meglio servire chi rimane e chi arriva; verso la fine dell'anno, non è più necessario neanche dividere in due settori il lavoro per le scuole elementari: gli ex-Naum2 e 3 costituiranno il piccolo ma buon Naum'86.

P. Viana, che sovraintende i movimenti di ogni trainatore dell'allegro carrozzone, manda... Andrea... (!!) Non è questo un modo incompleto e fiorito per salutare... il buon Accotto, tra l'altro prezioso e ancora efficiente! ma significa che si aggrega al viaggio Andrea Pagliano, mandato da padre Viana! Il ridotto coro liturgico perde voci ma acquista un secondo chitarrista. L'omonimo Accotto passerà al collega, con cura, indicazioni necessarie per il lavoro: sembra di assistere di nuovo all'inizio del gruppo. Pagliano si dedicherà all'aiuto della conduzione del gruppo, apportando freschezza nel momento giusto. In attesa dell'anno che verrà, la partecipazione alla festa conclusiva dell'anno pastorale vedrà tra tutti i gruppi riuniti anche il Naum.
ALBUM

1985-86: CONSOLIDAMENTO, AVVICENDAMENTO nell'animazione e CANALIZZAZIONE dei ragazzi nella COMUNITA'

PRIMA FASE
Come abbiamo visto, i primi passaggi generazionali si sono già avvicendati. Col Naum-Esperienza Cristiana (diretto dal parroco) sono così stati accompagnati i veterani del Naum, da noi accolti quasi tutti nell'82, all'ingresso dei gruppi di animazione (con altre etichette), adatti all'età dei ragazzi: 5 di loro (ex-Naum) entrano così nel Caino e altri nostri 3 ragazzi entrano nell'Amos. Al termine dell'esperienza con noi, avevamo presentato loro entrambe le prospettive, lasciando libertà di scelta. Oltre al nostro gruppo Naum-EC del sabato, il parroco aveva affidato ad altri due gruppi di Esperienza Cristiana, che si riunivano parallelamente a noi (il martedì e il giovedì in orario preserale) - per altri neo-cresimati - senza etichetta (in realtà, gli animatori già provenienti dal Caino, accompagneranno lì anche i ragazzi). Al termine della scorsa stagione, tutti i tre gruppi di Esperienza Cristiana sono stati riuniti insieme per organizzare due campi di lavoro a Lusernetta- Bosco del Gallo, anche con gli animatori del gruppo di EC del martedì Mauro Martoglio e Stefania Salamon, e del giovedì Federico Contrucci e Antonello Cogotzi (n.d.r.).


Da quest'anno il Naum non si occupa più del gruppo EC: nella prima riunione di programmazione, col parroco e padre Viana, ci viene affidata l'animazione dei soli ragazzi delle scuole elementari e medie, esclusa la terza classe: i neo-cresimandi sarebbero confluiti nei gruppi di Esperienza Cristiana con altre gestioni.


Intanto il nostro nucleo di animazione si rafforza: al di là dell'impegno c'è una forte unione. saremo di nuovo in quattro a condurre il Naum, perché riprende, alla grande, Andrea. Si può dire che così parte un lavoro più comunitario: è il primo anno in cui gli incarichi sono ripartiti insieme (se necessario, con votazioni). Molte saranno le consultazioni tra gli animatori suddivisi in quattro consulte interne (facilmente attivabili anche solo per telefono!):


consulta organizzativa (Dario con Andrea);


consulta musicale (Roberto con Dario);


consulta liturgica (Andrea con Giovanna);


consulta attività ricreativa (Giovanna con Roberto).


Tutti per uno, tutti per il Naum... sarebbe il motto adatto a descrivere questo periodo se non ce ne fosse uno migliore, suggeritoci da un augurio pasquale di una famiglia vicina al nostro gruppo(vedi sotto, nei documenti del1984-85, nel giornalino Il Gruppo n.2, in prima pagina, negli auguri pasquali):


incontrarsi significa uscire da sé per andare verso gli altri.



Dario Coppola, ideatore del logo del gruppo, vorrebbe cambiarlo, ma secondo il principio "squadra che vince non si cambia" Andrea Accotto, Roberto Bertulli e Giovanna Chabert non sono d'accordo e gli propongono solo di modificarlo leggermente: lo sfondo sarà bianco per far risaltare con estrema chiarezza e contrasto il significato dai significanti; poi viene ingrandita la parola gruppo, riscritta con un carattere meno istituzionale; e, sotto il logo, Dario vuole aggiungere la frase d'augurio dei genitori, che tanto ci era piaciuta.


E' il nostro impegno, il nostro entusiasmo.


Questa frase accompagnerà il gruppo fino al termine della sua attività, cioè fino al 1990. Riveste un impegno,certamente morale, che indica la nostra vera finalità, contiene la filosofia del nostro gruppo. Si collega alla speculazione di grandi uomini di pensiero, come E. Levinas; ma non direttamente o consapevolmente viene mutuata da sistemi di pensiero preesistenti, viene piuttosto dalla semplicità dei nostri incontri e dall'entusiasmo nell'accorgerci - in modo nuovo - dell'esistenza degli altri e, prima ancora, dell'Altro.



















Il Naum si struttura così in 5 settori. Ossia 3 gruppi di animazione:


Naum3, per i ragazzini delle prime tre classi delle scuole elementari;


Naum2, per i ragazzi di IV e V elementare;


Naum1, per i ragazzi di I e II media.


E 2 gruppi adulti: Naum-Animatori e Naum-Genitori.


Preziosa è l'assistenza di Anna Rita Fresu e Franco Dimitri.


Il nostro gruppo Animatori partecipa inoltre agli incontri, alle preghiere, alle uscite per animatori parrocchiali; è rappresentato da Dario nella consulta parrocchiale e da Andrea in quella giovanile; il gruppo Genitori si ritrova periodicamente per le riunioni, per la cena e per un momento di preghiera.


Il gruppo Naum1, nel quale entrano molti degli ex-Naum2('84-85), fa nuove esperienze con noi: anzitutto, un ritiro spirituale, momenti di discussione con confronto; dopo anni di attesa, passati anche a guardare chi già ci andava dei ragazzi più grandi, ecco finalmente la prima serata in pizzeria insieme; molti di questi ragazzi, provenienti dalla ex-IV elementare('83-84), cambiano voce, lasciano perciò il coro del gruppo Naum ma continuano l'esperienza di prghiera, conversazione e divertimento con noi che li accompagneremo a partecipare, dopo anni di sofferta levata mattiniera domenicale, alla eucaristia parrocchiale del sabato sera presieduta dal parroco, con tutta la comunità riunita... Condivideranno così altri momenti di crescita col Naum.


Si arriva a Natale: numerose sono le prove di canto speciali, insieme all'altro coro di giovani che anima abitualmente la messa parrocchiale e a tutte le realtà musicali parrocchiali. Il Naum, per il secondo anno consecutivo, anima la messa della notte di Natale, formando con gli altri un unico e suggestivo grande coro: tutti i coristi del Naum1, 2 e 3 con Giovanna fra i soprani e Andrea fra i tenori, con due direttori Roberto Bertulli e Roberto Puato (n.d.r.), e almeno quattro strumentisti: Dario Coppola, all'organo e alla tastiera, Paolo Pastorino ed Enrico Boero alle chitarre e Riccardo Asselle alle percussioni (n.d.r.).


Inoltre: il Natale-Naum offre qualche giorno di festa, gioco e compagnia ai ragazzi rimasti a Torino; organizzata dai gruppi Amos e Naum in collaborazione la vendita delle torte, fatte in casa dalle famiglie, permette una lauta raccolta di fondi destinati ai terremotati del Messico; le prghiere (anche durante le gite, alla vigilia di Natale, con genitori e amici), la tombola insieme, la giornata bianca sulla neve organizzata con i gruppi del mini-Amos, l'assistenza umana e spirituale di p. Viana che favorisce la nostra aggregazione, nel dirigerci, nel presentarci e nel partecipare agli incontri coi genitori, nell'accompagnarci (animando con noi parte delle gite), nell'introdurre ogni nostra riunione con la riflessione sul brano evangelico domenicale, nel seguirci incoraggiandoci, nell'apprezzare il nostro stile per il servizio liturgico e... tutto quello che non riusciamo a sintetizzare non può che comparire tra le cose più importanti di questa cronaca.


Dopo Natale, Dario si accinge a lasciare definitivamente il gruppo, che ormai può proseguire con altra gestione. Il co-organizzatore, Andrea, e gli altri animatori - in un primo momento - faticano a capire... Dopo qualche animata discussione, l'accettazione è serena. Dopo un mese di riposo, Dario passa ad animare, nel gruppo Caino, quei ragazzi degli ex-gruppi di Esperienza Cristiana ('84-85) qui tutti confluiti. Dario si aggiunge così agli altri animatori Natale Andreoletti, Angela Fazio, Mauro Martoglio, Stefania Salamon (n.d.r.): tra i ragazzi da animare, ci sono alcuni ex-Naum. Anche Roberto, per sopraggiunti impegni, limita il suo servizio nel Naum.
Sarà Giovanna la nuova organizzatrice che con Andrea continuerà il lavoro. Anna Rita, compatibilmente ai suoi turni di lavoro, diventerà animatrice a tutti gli effetti.

20.11.07

1984-85: CULMINE DELLE ATTIVITA' e dell'ORGANIZZAZIONE

Per Andrea gli impegni si moltiplicano; per Roberto incombe il servizio civile, ma entrambi contano di resistere... Intanto, Dario va alla ricerca di nuovi aiutanti per gli animatori. Nella brillante conclusione dell'anno precedente, i genitori avevano suggerito l'idea di introdurre una presenza femminile, che avrebbe aggiunto altre insostituibili caratteristiche al gruppo.

E' il momento in cui diventa parroco padre Giovanni Allocco, il quale chiama con sé Dario per programmare e progettare stile e contenuti dell'animazione musicale e liturgica per i futuri anni della comunità parrocchiale di Madonna delle Rose (saranno almeno ventitre, a partire da questo momento): padre Giovanni invita perciò l'organizzatore del Naum a entrare nella Consulta Parrocchiale (e nella Consulta Giovanile, relativo settore). E' così giunta l'ora - anche per il Naum - dell'ingresso nelle attività della nuova comunità parrocchiale, con gli altri gruppi giovanili. P. Allocco programma con Dario, che gli chiede una nuova sede con relativa gestione delle chiavi per l'apertura. Su richiesta dell'organizzatore, il parroco cerca un'animatrice per il Naum. Tramite p. Viana, arriva così - o meglio, invece - Carlo Parodi, con qualche problema di gamba..., che però ci darà una mano... come aiuto-animatore e addirittura due... come chitarrista. Continua anche Mauro ad aiutare gli animatori. Ma le donne? Dopo un tentativo senza seguito, la fortuna: in un venerdì qualunque di ottobre, p. Allocco telefona a Dario per la soluzione. Entrambi si recano la sera stessa a casa dell'interessata. Il primo lento approccio riesce. Il giorno dopo, Dario presenta al Naum la nuova animatrice Giovanna Chabert, che osserva e assiste gli animatori (la ruota continua a girare). Con Giovanna, i tre maschietti legano subito ed emergono le diverse sensibilità e formazioni in una sana competitività.



In febbraio si ritira momentaneamente Andrea, pur sostenendo vivamente, a distanza, lo sviluppo del Naum, che attraversa quest'anno il culmine della sua esperienza: a gennaio il parroco aveva richiesto, personalmente, a Dario l'animazione dei 13-14enni neo-cresimati (alcuni provenienti proprio dal Naum1). I settori di animazione del gruppo, secondo il progetto di Dario, salgono così a tre: Naum1 (per la I e la II media); Naum2 (per la III, la IV e la V elementare); e, appunto, il nuovo NaumEC-Esperienza Cristiana (per i neo-cresimati).





Sono più di 70 i ragazzi che passano nei canali del Naum quest'anno. Iniziano anche i primi passaggi generazionali: delle stesse famiglie, fratelli più giovani sostituiscono i maggiori o si aggiungono, nei diversi settori, a essi sempre nel Naum. Intanto la ripartizione degli incarichi va divisa in tre (che fatica! ma che soddisfazione), i programmi di lavoro vanno ristudiati nei dettagli per tre settori, tre animatori, in due sedi. Il coro procede, intanto, bene contribuendo a consolidare il mito della messa delle ore 9, presieduta sempre da p. Viana (che, anche quando sarà trasferito a La Spezia negli anni a venire, utilizzerà sempre una cassetta con i canti, registrati, del Naum per animare gli incontri di preghiera). Oltre a quell'appuntamento, il coro del Naum collabora per animare anche la Veglia pasquale, la messa della notte di Natale e celebrazioni eucaristiche varie, fra le quali anche varie richieste e matrimoni.


E poi gite, cene, giornalino...





Verso la conclusione stagionale, anche Dario si prende una breve pausa: lascia l'organizzazione a Roberto e Giovanna a fine aprile e partecipa, con Andrea, all'ultima riunione e con i compagni animatori del Naum e degli altri gruppi giovanili ai vari campi estivi di programmazione. Non dobbiamo dimenticare però i problemi vissuti: correre il rischio di elencare solo le gioie è facile. Il Naum appare forse un gruppo chiuso in sé, tuttavia promuove diverse iniziative di collaborazione nella comunità giovanile, partecipando con i suoi animatori alle varie consulte, alle preghiere comunitarie, ai dibattiti, alla festa di carnevale con sfilata nel quartiere (in collaborazione con gli enti del territorio), alle gite in collaborazione...


Un'esplosione di vitalità simboleggiata nella documentazione (in fondo al blog).

18.11.07

1983-84: FONDAZIONE e prima strutturazione del gruppo

Otto giorni dopo che Dario e Andrea hanno accompagnato al battesimo il Naum, alcuni ex-cantori dell'ex coro Voci Bianche si danno appuntamento per trascorrere una giornata insieme, dopo qualche anno: tra loro ci sono anche Roberto B. e Dario. Ispirato da questa giornata all'insegna della musica fatta insieme, Roberto eprime l'intenzione di ritornare nell'ex-coro. Dario illustra la trasformazione in fieri di quella realtà a Roberto, che accetta la nuova collaborazione. Per il neo-Naum inizia una crescita: l'attività musicale, già in ripresa, si definisce a un buon livello, con la collaborazione, a tre, di Roberto (coadiuvato spesso da Mauro F.), Dario e Andrea. Il gruppo acquista le simpatie di nuovi ragazzi (si superano i 30 partecipanti); dopo qualche mese, si può organizzare già - per la prima volta - una gita di un giorno. Per contro, ingrandendosi, il gruppo accusa problemi di relazione: la diversità di età tra gli iscritti è ampia. I nuovi veterani (ogni epoca ha i suoi) non sopportano le matricole, e chiedono autonomia. Cominciano le prime riunioni degli animatori. Presto si decide di dividere il Naum in due settori: gruppo 1 (ragazzi delle scuole medie) e gruppo 2 (bambini delle elementari), con momenti in comune e in proprio.
L'idea funzionerà e per il Naum proseguirà lo sviluppo, in questo particolare caso sollecitato dagli stessi ragazzi. Non tutti si accontentano però della decisione, e qualcuno propone di eliminare gli animatori (!): l'invito a lasciare il gruppo, rivolto da questi ultimi ad alcuni ragazzi, è deciso faticosamente ma risulta, alla fine, unanime e caloroso.
Il percorso del Naum prosegue spedito. Molto è poi dovuto alla partecipazione di una decina di bambini che frequentano la V elementare dalle suore domenicane: è la colonna portante del gruppo 2, già a partire dai genitori. Da loro, tra l'altro, parte l'idea di porgere un dono, a fine anno, agli animatori: tre cravatte, che Andrea, Roberto e Dario sorteggeranno... E' un ringraziamento e un invito a riprendere l'impegno con la nuova stagione.




11.11.07

10 SETTEMBRE 1983: NASCITA E "BATTESIMO"

Finora tale gruppo del coro rientrava nei settori del gruppo mini-Amos dei gruppi di P. Viana (altri settori: gruppo Chierichetti, gruppo Terzo Mondo, Dopo-scuola,...) . Per aprire la strada ad altre possibilità espressive e operative in questa direzione, Dario propone a P. Viana di attribuire un'etichetta nuova al gruppo nascente, per allon tanarlo dai richiami e alle associazioni con i gruppi già esistenti, ossia il gruppo Amos di Padre Emanuele Viana stesso e il gruppo Caino di Padre Giovanni Allocco, vice-parroco e responsabile della pastorale per i giovani-adulti).

Padre Viana approva dopo qualche accordo. Il 10 settembre 1983 il gruppo riprende l'attività, sospesa con la trascorsa estate, e viene tenuto a battesimo col nome di un altro profeta biblico:


NAUM .




La scelta del nome, intuitiva, funzionerà oltre le aspettative, anche se non essendoci ancora le strutture per fare gruppo, è una decisione quasi casuale di un nome dai profeti del Primo Testamento: Anna Coppola (dell'ex-coro VB- Voci Bianche) nel raggio che il fratello Dario le limita ai Profeti minori veterotestamentari preferisce Naum di Elcos. quasi mai nella liturgia cristiana leggiamo questo libretto. La figura di Naum quasi scompare dalla memoria, per la durezza espressiva, la brevità di informazioni, il duro ruolo che ricopre. Egli, come gli altri profeti, dà voce a un Messia riscattatore che verrà (il Goel) a far giustizia per gli oppressi. Tradotto dall'ebraico il termine Naum significa consolazione e Naum è il consolatore dei poveri, degli ultimi, degli altri... è questo un ottimo spunto per l'identità del nostro gruppo: saranno accolti in esso soprattutto i più bisognosi di ascolto, di comprensione e di rapporti con gli altri.


Qualche considerazione sulla scelta del nome:






  • si tratta di un nome corto, facilmente memorizzabile, dal suono simpatico che evoca il balbettio di un infante, o l'invito a mangiare per crescere rivolto a un bimbo: in riferimento ai bambini e ragazzini del gruppo, che frequentano prevalentemente le scuole elementari; è un nome musicale, un'assonanza, quasi un'onomatopea: in riferimento al al servizio di animazione musicale...




  • esiste già un gruppo di P. Viana, ispirato a un più celebre profeta minore. Per prolungamento dello stesso cordone ombelicale, date le nostre origini è più naturale una simile ispirazione anche per noi (un animatore stesso, Andrea, è anche membro dell'Amos)




  • sono i profeti che gridano (genere musicale preferito dal futuro Naum...) agli uomini, quasi con vagiti apostolici, la parola di Dio, che sarà piernamente rivelata nel Cristo, secondo i cristiani. I nostri piccoli amici, col Naum, vanno verso un'esperienza cristiana...

10.11.07

1982-83 PRIMO ANNO SPERIMENTALE: legame con l'attività del precedente coro

P. Viana affianca a Dario (direttore e organista del coro) un fidato frequentatore del gruppo Amos, che svolge anche l'attività di aiuto-catechista in parrocchia: è il quindicenne Andrea Accotto (chitarrista), che osserva con calma e rimane. Iniziano una collaborazione e una reciproca conoscenza destinate a durare: all'idealismo-produttivo di Dario fa da contrappunto il realismo-creativo di Andrea. Ciò che, per qualche mese, risulta un'assistenza, grazie auna sintonia raggiungibile senza troppa fatica, si traduce presto in un arricchente rapporto che si fonda nel punto di incontro della creatività: sarà la fucina del prodotto della nuova piccola bottega gestita in due con (e per) circa dieci ragazzini, con l'aiuto di Mauro Florian, frequentatore affezionato già ai tempi del coro VB - Voci Bianche.


All'inizio delle prove di canto, Dario e Andrea si ritrovano per discutere sulle difficoltà tecniche, anche insieme ai veterani resistiti al passaggio; anche se verso metà anno soprattutto le esigenze legate alle diverse età porteranno alcuni di loro a lasciare il coro, sono consistenti i nuovi arrivi.



La volontà espressa da più parti di restringere i tempi delle prove musicali porta a discutere sui programmi: si concorda di ritagliare un momento che favorisca l'aggregazione, attraverso il gioco: a un coinvolgente e ritmico susseguirsi di prove di canto programmate per una densa ora, seguono giochi distensivi per una divertente mezz'ora. L'abbinamento risulta utile e produttivo. L'entusiasmo raduna tutti in un nuovo cammino. Entra nell'uso corrente il termine, più adeguato, di animatori, che indica ai ragazzi, come punti di riferimento, Andrea e Dario. Nei mesi seguenti il coro riprende vigore, grazie alla fatica di tutti, rinasce l'entusiasmo, nasce una nuova identità. I due animatori pensano di introdurre nelle due ore di tempo anche un breve momento di preghiera per concludere il ritrovo. Dopo un esperimento viene confermata la formula breve e semplice della rilettura del brano evangelico della liturgia cattolica domenicale (già letto e spiegato con perizia pedagogica da padre Viana, all'inizio del ritrovo), commentato e attualizzato (a turno settimanale) da Dario e Andrea, seguito da qualche intervento spontaneo e dal "Padre nostro", la preghiera del Signore (Mt 6, 9-13) che conclude il pomeriggio insieme in una catena fraterna formata dalle nostre mani.



L'anno volge al termine ma l'atmosfera è creata. Era già stato utile formulare anche una catena telefonica. Le ex-prove sono ora diventate riunioni, e qui vi trovano proporzionata collocazione, l'ex-direttore rientra nel compito dei due animatori, mentre ogni compito viene pian piano ripartito, l'ex-coro diventa gruppo.

5.11.07

FINE ANNI '70 - INIZIO '80: LE ORIGINI

Negli anni settanta e fino all'inizio degli anni ottanta, nella parrocchia dei padri domenicani Santa Maria della Rose, oggi intitolata Madonna delle Rose, il coro delle Voci bianche anima i canti durante la messa domenicale delle ore 9 per i bambini. Nel suo programma, oltre al repertorio, si cura la tecnica vocale nelle lunghe prove del sabato... Il coro realizza anche piccoli spettacoli, saggi, concertini polifonici e qualche esperienza di festa o di gita alla fine delle attività annuali.





Grazie (e va riconosciuto)a questo coro, che vive anni fortunati, alcuni partecipanti si entusiasmano per proseguire nel campo dell'animazione musicale-liturgica o in quello musicale-artistico. Forse il coro aveva educato qualche sensibilità alla musica ma non poteva offrire altro alle attese di alcuni componenti. I veterani, ormai scaltriti, avanzano le prime pretese, insenso stretto... proprio stretto il coro risulta ormai a chi, fiutati i limiti delle prospettive future, si ritira... Finché nel 1981-82 il coro subisce un notevole calo di presenze. Al termine dell'82, ecco la sostituzione nella gestione.




L'attività è affidata da p. Emanuele Viana (responsabile del settore giovanile della parrocchia) alle cure di due ragazzi dell'ex-coro: Roberto Bertulli e Dario Coppola, grazie soprattutto alle mansioni di organisti-cantori che essi svolgono, ormai in proprio, nelle celebrazioni liturgiche e anche nella direzione dello stesso ex-coro nel 1978-79, riuscita allora, nonostante essi fossero solo dei tredicenni (!) che guidavano altri trenta ragazzi più piccoli. Difficile risulta ora gestire un'eredità così responsabilizzante per due diciassettenni ancora sbarbatelli. I primi contrasti tra i due nascono dopo il primo mese, mentre definire coro chi è rimasto a cantare è davvero un complimento. Roberto e Dario, scoraggiati vogliono gettare la spugna senza neanche consultarsi: nessuno vuole restare e allora la sorte decide che rimanga Dario, convinto da P. Viana e da Roberto stesso, che si prende un anno di tempo... Con uno sparuto rimasuglio di circa sette ragazzini la vita è dura. La realtà di coro perde sempre più consistenza.




L'idea fortunata sta nel ricercare una nuova formula, che ridesti gli entusiasmi e rialzi anzitutto la qualità dell'aggregazione. A titolo di esperimento, viene effettuato un leggero cambio di finalità, che nei prossimi anni sarebbe diventato fondamentale.




L'idea si concretizza in varie fasi: in essa l'animazione musicale, che sarà garantita grazie alla ricostituzione di un coro liturgico di bambini, si sposerà con quella ricreativa in un'esperienza cristiana: il coro sarà sostenuto da una struttura di gruppo da costruire.