3.1.08

OTTOBRE 2007: GLI ALTRI



Gli altri sono quelli che tu ami poco,
sono quelli che tu eviti e non cerchi,
gli altri non fanno mai parte dei nostri,
se anche li conosci tu non li saluti,
se loro si avvicinano tu ti discosti,
alla tua festa tu non li inviteresti.
Gli altri sono scomodi perché diversi,
tu non li accetti perché non li capisci.


Gli altri son difficili da ascoltare,
hanno idee contrarie ai tuoi pregiudizi,
ma quando tu non sai che cosa devi fare
tu pensi di cercarli se ti senti solo.
Tu anche sei un altro se non ti comprendono
coloro che non sentono di incontrarti,
e allora puoi capire cosa sono gli altri,
che vivono o che muoiono anche senza di te.


Gli altri sono quelli che ti sorprendono,
che ti stupiscono e ti fanno poi pensare,
ti fanno arrabbiare e preoccupare,
gli altri sono quelli che ti danno vita.
Gli altri ti permettono di incontrarci,
ti ascoltano e ti danno sempre da parlare,
e nella paura o nella disperazione,
quando tu piangi, ti aiutano a sperare.


Gli altri sono anche quelli non in vista,
ma che sono importanti perché tu esista,
gli altri sono i poveri, sono i malati,
gli altri sono il popolo che è in protesta.
Gli altri son sfruttati come gli operai,
sono stranieri senza una cittadinanza,
gli altri non compaiono sul calendario
ma forse anche loro sono i nostri santi.


Gli altri sono i preferiti del Signore,
perché i potenti non li vogliono ascoltare,
in loro c'è il mistero, c'è una presenza:
gli altri, insieme, sono Cristo, il Signore.
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Un salto in avanti di oltre un decennio, dall'ultima rielaborazione di questo archivio, è richiesto dagli eventi importanti vissuti dalla nostra comunità parrocchiale per portarci alla celebrazione dei suoi 50 anni. E questo racconto non è che il nostro dono.

Negli ultimi anni, molte sono state le trasformazioni storiche. Tra i fatti a noi più vicini ricordiamo:


  • il decesso di padre Viana, che qui ricordiamo, con commozione, per l'ultima volta

  • l'ingresso dei gruppi giovanili parrocchiali nelle attività parrocchiali dell'ACR;
  • lo sviluppo di nuovi gruppi di animazione giovanile, grazie all'infaticabile opera di padre Giovanni Allocco: molte sono state le iniziative, fra le quali anche le GMG (Giornate Mondiali della Gioventù), e quella di Colonia non è che l'ultima di tante partecipazioni comunitarie.


Al termine di questo viaggio, nel quale si è potuto scorgere un panorama, uno spaccato della vita della nostra comunità giovanile, un ringraziamento speciale va al parroco Padre Giovanni, che ci ha saputo guidare con intelligenza, capacità progettuale, decisione e autorevolezza, lasciando anche libertà di espressione e stimolando l'inventiva dei suoi collaboratori. Da un anno, P. Giovanni non è più parroco di Madonna delle Rose. E, forse, lo apprezziamo ora più di quando era qui... Capita sempre così... secondo il principio del nemo profeta in patria... Se n'è andato in sordina...

Il sole che tramonta ha meno adoratori di quello che sorge, forse... ma fermarsi nel breve tempo del tramonto a contemplarlo non è paragonabile ad altre esperienze... Tuttavia P. Giovanni ci ha lasciato una grossa eredità da gestire... E cercheremo di farlo, non limitandoci a mirare e rimirare ciò che si è vissuto, e che qui abbiamo narrato; ma costruendo ancora. Perciò vogliamo concludere questo racconto di vita con uno sguardo sul presente della comunità giovanile e... - come si può vedere in fondo al blog (nella documentazione del 2006-07) - con sorpresa, ci accorgiamo di rivedere quasi le stesse situazioni, le aspirazioni, gli ideali, le stesse esperienze cristiane, gli stessi incontri con gli altri, che stavolta sono proprio fatti dagli altri...

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