31.12.07

1988-89: VERSO LA PASTORALE GIOVANILE DEGLI ANNI NOVANTA

Roberto è ormai organizzatore effettivo del Naum, che è così un gruppo esclusivamente musicale, che anima la liturgia per i bambini. Ancora una ventina sono gli aggregati entusiasti. Proseguendo l'anno, usciranno definitivamente dalla gestione Giovanna e Anna Rita.

La pastorale giovanile parrocchiale inizia una trasformazione generale: ogni gruppo perderà l'etichetta; cesseranno di esistere (senza soppressione, ma per esaurimento) i gruppi Amos e Caino. I rimanenti membri di entrambe le realtà che prima stentavano a legare (qualcuno si ignorava, qualcuno neanche si conosceva, data anche l'ampiezza del territorio parrocchiale e la separazione delle rispettive sedi) ora confluiscono tutti nei locali nuovi e più ampi (radunati insieme) che l'intera comunità paga, grazie alla sensibilizzazione e all'attuazione dei progetti del parroco: l'oratorio è rimesso a nuovo. I giovani qui si ritroveranno per riunire tutti i gruppi, che si mescoleranno, salvaguardata una continuità formativa. E' una riformulazione generale che mette in discussione tutto il lavoro iniziato prima, comunque valido (e va sottolineato, per evitare di rinnegare - semplicisticamente - le origini).


E il coro liturgico (ex gruppo) Naum?


La trasformazione è tale da sconvolgere il mito della messa delle nove della domenica mattina, che aveva accompagnato il gruppo fin dalle sue origini. Roberto e Andrea riorganizzano gli orari spostando le prove alle 15.30 del sabato per poi animare la messa delle 16.30 dello stesso giorno. Se da una parte si offriva una liturgia ancor più pensata per i bambini e per le loro famiglie, d'altra parte lo spostamento di orario risultava meno gradito e meno familiare alle persone cui ci si voleva rivolgere. Inoltre la sola attività di canto inizia a non affascinare più la fascia dei più grandi (termine molto relativo) cosicché Roberto e Andrea si ritrovano con un coro di voci bianchissime (una delle quali, ricordiamo, non sapeva neanche leggere i testi dei canti).


La sempre più piccola realtà del Naum (normale dimensione in simile contesto) appoggia giustamente la nuova politica: fin dalla fondazione del gruppo Naum abbiamo sostenuto la necessità dell'unione oltre le barriere dei gruppi; abbiamo auspicato, come qui è riportato, iniziative di lavoro comune (qualche volta guardate come ingenue); nostra era anche la richiesta dell'animazione in comune delle messe più significative per la comunità parrocchiale. I vari mazzi di carte - ovvero i gruppi giovanili - ormai, con molte perdite e con fatica, si stanno mescolando in attesa di giocare insieme. I vantaggi saranno evidenti col tempo.

1987-88: DAL GRUPPO AL CORO: CORSI E RICORSI...

Lo spirito nel quale il Naum continua a costruire è quello della cooperazione parrocchiale: il settore giovanile si sta rifacendo il trucco, ampliando innanzitutto i suoi spazi vitali intesi come strutture materiali (per il momento!). Anche il Naum desidera contribuire, intanto raccogliendo un simbolico ma concreto fondo: si riorganizza nell'Avvento e così evolve la vendita dei bigliettini augurali natalizi. Gli auguri più graditi per il gruppo sono tuttavia quelli di una crescita, che quest'anno viene sostenuta soprattutto nel campo dellaformazione liturgica. Bene evidenziati da Giovanna sono i tempi forti del cammino intrapreso dal gruppo nella liturgia che la chiesa di Cristo celebra, abbeverandosi all'eucaristia domenicale, fonte di vita per i nostri amici ancora piccoli, assetati di bevanda spirituale. Inoltre nella messa da loro celebrata, e presieduta da padre Viana, viene sminuzzato anche il cibo spirituale che i nostri giovani amici (e anche noi) possono così facilmente ingerire, a dispetto dei piccoli denti da latte.



Le famiglie più sensibili al discorso, che colgono questo intento, aiutano gli animatori, ampliando ad esempio con un rinfresco i momenti di questa piccola fraternità domestica.



Solo una critica, mossa dai ragazzini, riecheggia ancora nei ricordi degli animatori: "Il prossimo anno, cercate di portarci in gita! Grazie". E' il post scriptum che riportiamo letteralmente da un biglietto augurale.